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Roma 25 maggio - “Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti deve farsi carico dell’attivazione di una sede di interlocuzione dove sia finalmente possibile capire”. È quanto chiede il segretario generale della Filt Cgil Alessandro Rocchi in merito all'ipotesi di fusione tra Fs e Anas.
Secondo la segretaria nazionale della Filt, Tatiana Fazi “pur comprendendo la riservatezza con cui Governo ed aziende interessate stanno approcciando a questa ipotesi, meno comprensibile è il fatto che non si riescano ad avere occasioni per avere a disposizione alcuni primi concreti elementi di valutazione. La prospettiva di un’azienda unica italiana per le infrastrutture appare, in prima battuta, - spiega la dirigente sindacale - di notevole potenzialità positiva, sia a livello nazionale che internazionale. Appare però, anche altrettanto complessa, sia in termini finanziari che industriali ed organizzativi, anche considerando che l’operazione dovrebbe innestarsi, con tempi e modi ad oggi affatto chiari, con la procedura già formalmente avviata che porterà alla cessione del 40% delle quote del Gruppo FS attualmente detenute dal Ministero dell’Economia".
“In occasione dell’incontro odierno con Anas - aggiunge infine Nadia Fanelli, coordinatrice Filt per Anas - l’Amministratore Delegato Armani si è dichiarato disponibile, a partire da metà giugno, al confronto con il sindacato sul piano di impresa, nonché su altri numerosi aspetti di carattere aziendale tra cui possibili scenari dell’eventuale creazione di un’unica azienda italiana di infrastrutture per la quale Mit, congiuntamente al Mef hanno dato mandato a Fs e Anas”.