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Roma, 7 giugno – Dopo lo sciopero dei lavoratori del settore autostrade del 5 e 6 giugno, “la colpa delle code è stata attribuita ai lavoratori in sciopero, senza accennare, se non i rari casi, che nulla sarebbe successo se le aziende responsabilmente avessero alzato le sbarre per far defluire il traffico”. E’ quanto afferma in una nota la Filt Cgil.
Secondo il sindacato dei trasporti della Cgil, “nessuno ha raccontato che i sindacati le regole le hanno rispettate escludendo dallo sciopero quelle lavoratrici e quei lavoratori preposti alla sicurezza, mentre le aziende pur di non perdere incassi si sono ben guardate di lasciare varchi liberi mettendo a repentaglio la sicurezza e creando forti disagi all'utenza”.
“Uno sciopero nazionale nel settore autostrade - sottolinea la Filt Cgil - non veniva effettuato da molto tempo e visto che l'adesione è stata in media sul territorio nazionale dell'85%, con punte del 100% in alcune aziende, ci si sarebbe aspettati che a qualcuno venisse la curiosità di provare a capire le ragioni dei lavoratori”.
“E invece - conclude la nota - si è preferito prendersela con il sindacato e con i lavoratori e nel frattempo lasciare ai ‘signori delle autostrade’ godersi in tranquillità i lori lauti guadagni in attesa, come ogni inizio anno, degli aumenti dei pedaggi”.