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Roma, 27 giugno – “La riduzione da 28 a 20 dei carri soccorso che intervengono in caso di incidenti ferroviari come svii di vagoni o locomotive, è improponibile”. È quanto denunciano Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fast Ferrovie, in merito alla decisione assunta nel passaggio gestionale da Trenitalia a Rete ferroviaria italiana, spiegando che “se attuata rischia di avere ripercussioni pesanti su tutta la circolazione ferroviaria in caso di necessità di intervento”.
“Già 28 postazioni di carri sono insufficienti - spiegano le organizzazioni sindacali - perché tarate sul traffico ferroviario risalente ad anni fa mentre oggi ci sono mediamente 8.500 treni in circolazione ogni giorno. Ridurre i carri soccorso non è rispondente alle attuali ed accresciute esigenze di efficienza e di sicurezza e significa allungare i tempi di intervento e di ripristino della rete ferroviaria”.
“Abbiamo avanzato una richiesta di incontro urgente a Rfi e a Trenitalia per affrontare la questione, e nell’attesa ne chiediamo la sospensione immediata. Ci auguriamo - concludono Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fast Ferrovie - che la rincorsa alla riduzione dei costi da parte del gruppo Fs Italiane non determini, come in passato, una riduzione delle capacità della rete ferroviaria e quindi della regolarità e della puntualità”.