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Denuncia correttamente le malattie professionali! Temi che una visita di sorveglianza sanitaria o la denuncia di una malattia professionale possano farti risultare inidoneo e quindi che possano farti perdere parte della retribuzione, essere demansionato o licenziato? Ricorda che sei tutelato e che la tua salute vale di più!

  • La normativa prevede che “il datore di lavoro [...] adibisce il lavoratore, ove possibile, a mansioni equivalenti o, in difetto, a mansioni inferiori garantendo il trattamento corrispondente alle mansioni di provenienza”: questo significa che sarai adibito a mansioni che non mettono in pericolo la parte fissa della tua retribuzione.
  • Se questa mansione non fosse disponibile (ad esempio, se lavori in una piccola azienda), devi sapere che esistono dei fondi Inail, assegnati con i cosiddetti bandi ISI e pochissimo utilizzati, che servono a riorganizzare l’azienda o parte di essa ai fini del ricollocamento del lavoratore inidoneo, in maniera tale che questo non subisca danni sia dal punto di vista retributivo sia, quando possibile, con riferimento alla sua professionalità.
  • Attivati contattando il patronato Inca del tuo territorio per essere supportato nella corretta denuncia e chiedi che ti venga fornito aiuto anche per l’accesso della tua azienda ai fondi Inail dei bandi ISI!
  • Se lavori in una piccola azienda che rientra nella filiera di un grande soggetto (come nella logistica o nel caso di aziende in appalto) prova a sollecitare il tuo rappresentante sindacale o l’RLS sulla possibilità di essere ricollocato nella filiera. Questo non è previsto nella normativa, ma puoi contribuire a far pressione per affermare anche questa pratica!
  • Il rischio di demansionamento o perdita della retribuzione, quando non di licenziamento, spaventano. Ma ricorda sempre che la sottovalutazione e la mancata denuncia delle malattie professionali ti va a ledere nel lungo periodo, perché non sarai opportunamente tutelato/a e soprattutto curato/a. La Filt ti sarà vicino in questo momento e ti supporterà insieme al patronato Inca!

Per approfondire vedi l’art. 42 del d.lgs. 81/2008 (qui, pag. 43/105)