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Documento Filt Cgil

“DEVE ESSERCI UN DOPO BRANDIZZO PER TUTTI”

Approvato dai Responsabili Regionali del Dipartimento Nazionale mobilità settore attività ferroviarie il 14/9/2023

Introduzione:

  • La morte dei cinque lavoratori di Brandizzo nella notte del 30 e 31 Agosto ha scosso profondamente il paese e i lavoratori italiani di tutte le categorie, la comunità dei ferrovieri e di tutti coloro che lavorano sulle infrastrutture ferroviaria è devastata emotivamente. Un cordoglio generale del Paese che avrebbe avuto bisogno di un riconoscimento istituzionale, anche perché i morti sul lavoro stanno diventando una strage che interroga il sistema paese nel suo complesso.
  • Questo incidente, per rispetto e in memoria di quelle Vittime, e delle tante vittime, non può essere derubricato a fatalità e dimenticato cosa a cui siamo abituati da anni in questo Paese. Stavolta occorre determinare un cambio di passo e intervenire sulle cause che sono alla base di quanto accaduto. Perché si possa affermare che c’è un prima e un dopo Brandizzo.
  • Quelle morti parlano a tutti: Alla coscienza del paese, alla politica, alle Aziende. Abbiamo consegnato come Filt, Fillea e Cgil le nostre memorie in Commissione congiunta Camera e Senato.

Cambiare Politica

  • C’è bisogno di una cultura del lavoro che metta al centro la formazione e la sicurezza.
  • C’è bisogno di coerenza in ogni atto. Se non cambiamo l’approccio sociale al lavoro qualsiasi norma, protocollo, procedura o altro rischierebbe di non raggiungere nessuno degli effetti sperati. Riduzione della precarietà, limitazione del ricorso agli appalti sono interventi necessari per garantire dignità a chi lavora ma sono anche lo strumento principale di limitazione degli infortuni e dei morti sul lavoro.
  • Non si devono far partecipare alle gare d’appalto, né dare incentivi, imprese che operano nell’opacità e non sono in regola con le norme sulla sicurezza e il rispetto dei diritti dei lavoratori.
  • Il numero degli ispettori oggi in servizio è assolutamente insufficiente, c’è necessità di un aumento della pianta organica, di professionisti sempre più preparati e autonomi e bisogna ripensare il delegato alla sicurezza di sito, dotandolo di risorse, agibilità e formazione adeguata.
  • Va istituita la procura nazionale per gli infortuni e le morti sul lavoro, in modo da garantire competenze specifiche e rapidità di azione e soddisfare rapidamente le esigenze di giustizia a cui hanno diritto i familiari delle vittime.

Cambiare nelle Aziende

  • Le criticità che a Brandizzo hanno portato alla morte dei cinque lavoratori si riscontrano non solo in RFI ma in tutte le Aziende che operano nel settore delle manutenzioni infrastrutturali. RFI alla luce delle criticità e problematicità riscontrate, al di là dei formali protocolli, dalla strage di Brandizzo, deve profondamente cambiare per diventare un riferimento avanzato anche per le altre società del comparto.
  • Sul piano della organizzazione del lavoro occorre determinare una discontinuità rispetto alle modalità di lavoro reali:

• Tutto è migliorabile ma il sistema di regole che definiscono come operare nelle manutenzioni delle infrastrutture ferroviarie esiste e se applicato garantisce la tutela di lavora;

• Le dichiarazioni di questi giorni evidenziano però, come abbiamo denunciato, una oggettiva distanza tra queste norme e gli “usi e consuetudini” del lavoro reale, che sono sempre esistite ma che paiono aver superato il livello di guardia. Aumentano i volumi di intervento ma si vanno sempre di più riducendo i tempi di interruzione, costringendo sempre di più i lavoratori a operare in maniera frenetica, in ambienti altamente a rischio, anche perché sempre più nelle fasce notturne, per evitare anche disagi ai pendolari, deve circolare il materiale rotabile e garantire la necessaria e non procrastinabile manutenzione ordinaria e straordinaria;

• Occorre quindi innanzitutto che l’Azienda dia un segnale chiaro. Il rispetto delle regole è fondamentale e la catena di comando deve avere questo primario obiettivo. Coloro che lavorano rispettandole e facendole rispettare vanno valorizzati e non considerati scomodi. Il valore del lavoro non può essere legato a semplici indicatori di produttività delle imprese, ma deve includere nella sua misurazione valori quali l’equità, l’inclusività ed il rispetto umano che favoriscano la crescita sociale e l’elevazione professionale dei lavoratori.

  • Riteniamo urgente rivedere le procedure di gare e assegnazione appalti con l’obiettivo di internalizzare tutto ciò che è strumentale alle attività ferroviarie per limitare l’uso degli appalti, e comunque eliminare il ricorso al subappalto che nella sua logica determina bassi salari, precarietà, e residuali investimenti in formazione e condizioni di lavoro sicure. In tal senso occorre introdurre un obbligo stringente a utilizzare operai specializzati e formati da enti di emanazione contrattuale, oltre ad introdurre strumenti per una identificazione rapida delle maestranze utilizzate nonché del controllo delle ore di lavoro realmente rese nell’arco della giornata solare.
  • Infine non può essere Rfi, in quanto stazione appaltante, a dovere effettuare i controlli sui cantieri e le verifiche necessarie affinché i lavori siano svolti in sicurezza e nel rispetto delle regole. Per questo riteniamo che il controllo sia affidato ad una azienda della holding a garanzia della perfetta regolarità. Non è più pensabile procrastinare l’individuazione di Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza di sito al fine di tutelare la salute e la sicurezza nei luoghi di Lavoro in specifici contesti produttivi caratterizzati dalla compresenza di più aziende o cantieri.
  • Vogliamo tempi di intervento che siano più congrui per garantire migliori livelli di sicurezza. Occorre verificare con le organizzazioni sindacali che gli spazi manutentivi siano adeguati a garantire la lavorazione nel rispetto delle norme. Questo è il motivo per il quale abbiamo chiesto di partire dalla analisi reale della situazione degli incidenti per adottare provvedimenti e procedure coerenti e internalizzare quelle attività che devono rimanere nella totale disponibilità dell’azienda.
  • Sono necessari investimenti tecnologici che limitino gli effetti degli eventuali errori umani con dispositivi che impediscano la sovrapposizione tra la circolazione dei mezzi e l’attività della manutenzione, i lavoratori devono sempre operare in tranquillità e sicurezza.
  • Chiediamo una articolazione diversa dell’orario di lavoro, attraverso tutti gli strumenti della contrattazione nazionale o aziendale, perché l’articolazione dell’orario di lavoro sia in grado di costruire l’equilibrio tra tempi di vita e tempi di lavoro più avanzato di quello attuale.

Cambiare come Sindacato

  • Quelle morti parlano anche al Sindacato:
  • Abbiamo immediatamente espresso, come doveroso, il cordoglio e la vicinanza alle famiglie delle vittime. Come organizzazioni dei trasporti ci siamo subito attivati, insieme alle altre organizzazioni sindacali di categoria, per proclamare uno sciopero il 1° Settembre e abbiamo chiesto e ottenuto da RFI di devolvere le ore di retribuzione degli scioperanti alle famiglie delle Vittime; RFI di suo ha aggiunto un contributo ulteriore di pari valore. Abbiamo inoltre chiesto e ottenuto, sempre congiuntamente alle altre organizzazioni sindacali, l’attivazione di una raccolta fondi, con trattenuta volontaria in busta paga, da estendere a tutto il Gruppo FS. Continueremo a stare al fianco delle famiglie delle vittime di questa vicenda.
  • Questa vicenda ha inoltre evidenziato come sia assolutamente necessario avviare azioni sul tema della manutenzione infrastrutture in ferrovia con la Fillea, per poter mettere insieme conoscenze e rivendicazioni. Abbiamo bisogno di confrontarci per definire assieme gli elementi di criticità e le possibili soluzioni ma anche per essere pronti nel rapporto con la controparte ad una discussione che riguardi l’intero processo manutentivo e il modello più efficace tra organizzazione del lavoro in manutenzione e sistema degli appalti.
  • È necessario innalzare il nostro livello di attenzione rispetto alla sicurezza, attivando sui territori interessati, un monitoraggio, congiunto con la Fillea, delle situazioni di rischio al fine di decidere modalità di intervento sindacale più cogenti ed efficaci.
  • Anche noi dobbiamo svolgere un’azione di cultura della sicurezza tra i lavoratori. Cinque Lavoratori sono morti, altri due dovranno affrontare una serie di processi i cui esiti rischiano di condizionare per sempre la loro vita. Questa discussione va portata in tutti i nostri luoghi di lavoro perché mel diventare patrimonio collettivo della nostra organizzazione sia un punto di impegno caratterizzante della nostra attività sindacale.