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QUOTIDIANO DI LECCE
MALORGIO (FILT CGIL): Sui trasporti cresce il gap. Ora si investa
Pierpaolo Spada

Investimenti in infrastrutture e mezzi: ma sui trasporti migliorano anche le condizioni di lavoro? Ospite domani al Convitto Palmieri di Lecce del confronto sul nuovo piano di mobilità sostenibile del Salento, il segretario generate di Filt Cgil nazionale, Stefano Malorgio, mette in guardia dai rischi.
Segretario, l’ha sorpresa la sentenza del tribunale di Trani sulla strage di Covato del 2016?
«Non conosciamo le motivazioni della sentenza, ma ci lascia molto perplessi il fatto che a subire la condanna siano stati solo due lavoratori. Non si è tenuto evidentemente conto delle responsabilità complessive della società rispetto allo stato in cui versa l’infrastruttura. E quindi ci pare che, anche stavolta, su arretratezze e inadeguatezze del sistema alla fine a pagare sia chi lavora. L'errore umano non è altro che una conseguenza di mancati adeguamenti tecnologici, mancate prese di misura rispetto alla condizione di lavoro».
Sta diventando più semplice lavorare sui treni?
«È sempre più difficile: cambia il lavoro, cambia il rapporto con i clienti. I treni sono uno spaccato della nostra società: subiscono gli effetti delle trasformazioni sociali, compreso I’imbarbarimento dei rapporti tra le persone».
Sfogliando il calendario degli scioperi non si avverte, tuttavia, particolare conflittualità?
«Lo sciopero nazionale di aprile ha avuto grande adesione in Puglia a dimostrazione di una sofferenza che è molto forte. E spesso ci sono scioperi nel trasporto pubblico locale. A fine anno scadranno i contratti per trasporto pubblico locale e attività ferroviarie: diventerà un altro elemento di conflittualità, che dovremo esercitare per recuperare sul piano del salario ciò che le persone stanno perdendo in potere d'acquisto».
I più penalizzati restano, però, i lavoratori degli appalti esterni (pulizia, manutenzione), vero?
«Certo. Esiste un forte contrasto: da un lato c'è un piano industriale importante di Fs, per assunzioni e qualità, e dall'altro, negli appalti ferroviari ci sono persone che con i ferrovieri lavorano fianco a fianco ma in condizione di estrema precarietà, con frammentazione dei lotti e anche utilizzo di ammortizzatori sociali. Noi questo tema lo abbiamo posto: istituito a Roma c'è un tavolo che dovrebbe aiutare a capire che occorre investire anche su questi lavoratori: il loro contribuito quotidiano è fondamentale al servizio stesso».
E il nuovo Codice degli appalti aiuta?
«No, riflette la precisa volontà del legislatore per gli appalti sotto una certa soglia la stragrande maggioranza di questi di dare il via ad affidamenti diretti e a moodalità di gestione assai discutibili ».
Alta velocità Napoli-Bari, collegamento stazione-aeroporto di Brindisi ed elettrificazione linea Martina Franca-Gagliano del Capo: da questi investimenti deriverà anche quantità e qualità per il lavoro?
«Noi possiamo anche avere investimenti in infrastrutture molto importanti, ma se poi non ci sono i soldi per far circolare treni e bus a che servono? Negli anni i tagli al Fondo nazionale per i trasporti sono stati ingenti. Bisogna investire simultaneamente in trasporti, infrastrutture e lavoro. Anche in logistica. Se non investi in lavoro non avrai manodopera, perché, soprattutto nel settore gomma, non c'è più tanta gente che si presti a bassi salari per turni difficili e ad elevato rischio di incidenti e aggressioni».
Lei è di Tricase, conosce la Statale 275 Maglie-Leuca: quante statali sono nello stesso stato?
«Molte. Giustamente si continua a confrontare il Sud con il Nord. Ma in Europa la Lombardia è fanalino di coda. C'è un arretramento generale del Paese su questo tipo di investimenti, frutto di mancate politiche che provocano anche i ritardi per il Pnrr. Con tutto il rispetto per l'ex presidente del Consiglio, questo Paese per vent'anni ha discusso di Berlusconi mentre in Europa si agiva per sviluppo industriale e ammodernamento».
Nel Salento i sistemi di sicurezza ferroviaria (Scmt e Ertms) arriveranno solo ora con il Pnrr.
«E già questo indice lunga».
Al governo chiedete lo sblocco del fondo di perequazione per le infrastrutture. Tema legato a quello dell'Autonomia differenziata: quali prospettive?
«Aggravamento delle differenze tra territori e dentro i territori. Il progetto-Autonomia non determinerebbe equità nemmeno nelle aree più ricche: se si pensa che Lombardia e Veneto possano competere i n Europa in maniera autonoma forse non si è capito come il mondo sta andando avanti. Il fondo di perequazione è figlio di questa logica. E quel blocco determina un elemento di ulteriore disparità sul piano in frastrutturale».
Forse i migliori segnali in Puglia arrivano dal sistema aeroportuale. A maggio avevate ben accolto il Piano di sviluppo di Aeroporti di Puglia: siete della stessa idea?
«Il sistema pugliese si sta muovendo molto bene, ma siamo consapevoli che la politica aeroportuale in questo Paese ormai la fanno le compagnie private ovvero le compagnie statali estere».
Interamente pubblico è diventato invece il trasporto pubblico di Lecce. Il nuovo Piano prevede anche più personale. Lo conosce? Quale effetto è prevedibile alta luce delle precedenti pubblicizzazioni del tpl in Italia?
«Approfondirò. Non ci sono molti casi analoghi. Ma l'assetto azionario è relativo. li punto è: quante risorse mettono Stato e Regione per quel servizio? L'efficientamento non si può perseguire a risorse costanti. servono investimenti»