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Roma 10 dicembre - “Nel rispetto degli impegni assunti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nell’ultimo incontro alla fine dello scorso anno, prima di dare avvio all’intera istruttoria, va convocato rapidamente un confronto per trovare una sintesi di interesse generale nell’ambito dei contenuti, delle modalità e delle tempistiche”. Lo chiede la Filt Cgil, in merito al percorso di definizione dei criteri del bando di gara per la concessione dei servizi marittimi atti a garantire la continuità territoriale, scaduta nel luglio scorso, sottolineando che “rappresenta uno dei tasselli fondamentali degli assetti socio economici del nostro Paese per almeno i prossimi venti anni”.

“Serve definire, attraverso il confronto - spiega la Federazione dei Trasporti della Cgil - un modello di bando, capace di contemplare costi, qualità e quantità del servizio che va affidato a player con dimostrate e consolidate capacità economico, finanziarie ed organizzative. Nell’assegnazione dell’insieme delle tratte deve prevalere l’interesse pubblico che garantisca un servizio in grado di prevedere, sostenere e garantire continuità, regolarità, tariffazione e quantità dell’offerta al fine di alleviare anche gli evidenti disagi economici e sociali derivanti dall’insularità”.

“Il confronto dovrà elaborare con certezza - prosegue la Filt Cgil - le modalità, gli obblighi da corrispondere e le garanzie che si intendono prevedere a tutela dell’occupazione, attualmente impegnata sugli stessi servizi che andrebbero configurati come indivisibili, anche per favorire la realizzazione di una vera integrazione tra sistema economico territoriale e dei trasporti".

"Per noi - afferma infine la Filt Cgil - è ferma la volontà della salvaguardia dell’insieme dei servizi di trasporto delle persone e delle merci tra il continente e le isole, così come i relativi livelli occupazionali, anche in un eventuale e nuovo quadro normativo della futura convenzione. Una tale operazione non potrà realizzarsi a discapito dei lavoratori marittimi e non dovrà permettere la perdita neanche di un posto di lavoro”.