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Roma, 5 novembre – “Apprendiamo con sconcerto il parere negativo e semplicistico espresso dall’Antitrust sul provvedimento inserito nel Decreto legge Rilancio che perfeziona la norma già esistente sull’autoproduzione”. Così dichiarano Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, spiegando che “a nostro giudizio questa norma introduce tutele per la sicurezza dei lavoratori marittimi e portuali, precisando ulteriormente gli ambiti in cui tale pratica è ammissibile e le condizioni autorizzative per essere concessa dalle Autorità di Sistema Portuale o dalle Autorità Marittime”.
“Non è quindi vero, a nostro avviso, che si prefigurerebbero profili lesivi della libertà di concorrenza – proseguono le organizzazioni sindacali – ma, al contrario, attraverso tale norma si è invece raggiunto un punto di equilibrio tra l’interesse pubblico e la tutela della libertà di concorrenza, regolando meglio la competitività tra porti e definendo, finalmente, il perimetro ed i termini, anche economici, per cui vengono rilasciate le autorizzazioni per autoprodurre le operazioni portuali da parte dell’armatore. La Legge 84/94 e le successive modifiche e integrazioni hanno consentito di regolamentare il mercato dei servizi e delle operazioni portuali proprio per assicurare un regime di sana competitività, garantendo la sicurezza nei porti, dove il rischio, dovuto alle interferenze tra più operatori, è ancora oggi causa di numerosi infortuni, molti dei quali purtroppo anche mortali. Occorre, pertanto, – sostengono infine Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti – un sistema di regole certo che nel rispetto della legislazione, anche europea, consenta agli operatori di svolgere la propria attività, garantendo un servizio efficiente e concorrenziale che metta al centro la tutela e la sicurezza del lavoro”.