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Roma 6 aprile - “Una vertenza locale che ha superato ogni tolleranza e che coinvolge l’intero settore nazionale delle guardie ai fuochi dei porti”. Così il segretario nazionale della Filt Cgil Natale Colombo sui licenziamenti di due lavoratori che operano presso il polo petrolchimico Eni del porto di Gela, esprimendo “sostegno alle iniziative delle strutture confederali e di categoria di Gela e di Caltanissetta affinché la ditta Archimede ritiri il licenziamento”.
“Due licenziati, un delegato della Filt ed il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza - sottolinea il segretario nazionale della Filt Cgil - che pagano il proprio impegno e le denunce avanzate per fare sì che le guardie ai fuochi del porto potessero lavorare in sicurezza nel rispetto della specifica e stringente normativa di settore, nonché per aver richiesto l’applicazione delle procedure e dei dispositivi necessari a prevenire il contagio da Covid-19. Condizioni e violazioni ben note agli organismi territorialmente competenti che hanno raccolto anche le frequenti forzature sui limiti massimi degli orari di lavoro mentre diversi lavoratori vengono posti in ferie per decisione di ufficio”.
“La stessa associazione nazionale di categoria, Angaf - afferma infine Colombo - è chiamata ad un atto di responsabilità e di presa di distanza da tali forzature, considerando che, chi ha adottato i licenziamenti in questione, è il vice presidente della stessa associazione”.

Porti: Filt Cgil, stato agitazione nazionale guardie ai fuochi per licenziamenti a Gela
Roma 4 aprile - “Stato di agitazione nazionale di tutta la categoria delle guardie ai fuochi”. Ad annunciarlo il segretario nazionale della Filt Cgil Natale Colombo a seguito del licenziamento di due lavoratori da parte della ditta Archimede che al porto di Gela gestisce il servizio di guardie ai fuochi, definendolo “un atto grave, irresponsabile ed inconcepibile in questa fase emergenziale del Paese e nel mancato rispetto delle specifiche limitazioni sui licenziamenti contenute nel decreto governativo”.
“A nulla - riferisce il segretario nazionale della Filt Cgil - sono valse le interlocuzioni avviate immediatamente per un ravvedimento, considerando anche che i fatti contestati risalgono a febbraio scorso. Mai avremmo immaginato che l'amministratore della società Archimede, in quanto anche vicepresidente dell'Angaf, l’associazione nazionale di categoria delle guardie ai fuochi, potesse, in questa fase così delicata, calpestare le regole con irriverenza e tracotanza al punto di far saltare la precaria serenità con cui anche questi lavoratori della filiera dei trasporti continuano a garantire le proprie prestazioni per la sicurezza delle lavorazioni del polo petrolchimico di Gela”.
“Una situazione a Gela che, oltre ai licenziamenti - spiega Colombo - sta degenerando anche per gli aspetti gestionali quotidiani, facendo registrare la collocazione in ferie dei lavoratori e ripetute violazioni sulle stringenti norme in materia di sicurezza”.
“Questi licenziamenti non possono lasciarci impassibili - afferma infine il dirigente nazionale della Filt Cgil - ma quale ennesimo atto di responsabilità, collocheremo lo sciopero nazionale nella prima data utile appena il Paese ritornerà alla normalità e, nel frattempo auspichiamo che prefettura ed Angaf riescano a intervenire su questa incresciosa situazione denunciata”.