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Il XV Congresso della CES ha condiviso la proposta della CGIL di avviare un percorso di mobilitazione europea con al centro il contrasto al ritorno dell'austerità.  

Le priorità sono l'adeguamento dei salari e delle pensioni, un fisco equo, la lotta alla precarietà e allo sfruttamento, il diritto alla salute e all'istruzione pubblica, ma nel frattempo  la Commissione Europea propone - New economic governance rules fit for the future (europa.eu) -  nuove regole economiche che obbligano gli Stati membri  dell'UE che superano il limite del disavanzo fiscale del 3% del PIL a ridurlo con un aggiustamento fiscale dello 0,5% all'anno.                                                                                                                                                                                      

Ad oggi, già 14 Paesi dell'UE superano il deficit. 

I governi di tutta Europa stanno imponendo politiche di austerità sotto forma di tagli ai servizi pubblici. A pagare, ancora una volta, sono  le lavoratrici e i lavoratori. 

I Sindacati europei vogliono invece affermare un nuovo modello di sviluppo economico e sociale che metta al primo posto chi lavora, che sappia includere e non lasciare nessuno indietro, un'economia costruttiva e non distruttiva. Per tutti questi motivi la CES ha avviato la campagna  STOP ALL’ AUSTERITÀ 2.0 e invita a firmare la petizione  Stop all'austerità 2.0 | Action-Europe.

Facciamolo tutte e tutti.