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Le malattie professionali nel settore dei trasporti interessano nell’81% dei casi il sistema osteomuscolare e il tessuto connettivo (dati Inail). Hanno cioè a che fare con l’eccessiva fatica fisica. Le attività di lavoro più critiche sono il sollevamento, la spinta e il traino di carichi pesanti, ma anche le attività ripetitive (per le quali sarebbe opportuno prevedere la job rotation, cioè l’alternanza tra diverse mansioni) e le posture scorrette o statiche (come nel caso della guida prolungata o del lavoro di ufficio).

E’ intollerabile che si continui a lavorare permettendo lo sviluppo di queste malattie professionali, che possono essere anche molto invalidanti sul piano fisico!
La tecnologia può essere utile per prevenire i disturbi muscolo-scheletrici e per alleviare la fatica fisica sul lavoro: è giusto e doveroso che ti vengano forniti mezzi e strumenti di lavoro sicuri e all’avanguardia.

Oggi infatti è possibile pensare di poter eliminare del tutto (o quasi) il rischio dovuto a molte di queste attività, adottando le tecnologie che possono aiutare ad alleviare la fatica, come veicoli all’avanguardia (ergonomici, sostenibili e sufficientemente automatizzati), macchine per la movimentazione meccanica dei carichi (come gli esoscheletri) o la realtà virtuale (che, ad esempio, può essere utilizzata per simulare e ottimizzare i carichi fisici di lavoro). Ma attenzione! Affinché la tecnologia possa aiutare a migliorare la salute e la sicurezza sul lavoro e non provochi nuovi rischi, la sua introduzione deve essere contrattata con i lavoratori e il sindacato! Soprattutto, non deve essere sostitutiva dell’essere umano, ma supportarlo nei compiti più gravosi: ad oggi i lavoratori e le lavoratrici testimoniano eccessivi carichi di lavoro, che renderebbero necessaria l’assunzione di più addetti. L’introduzione di forme di automazione come quelle descritte potrebbe quindi aiutare anche a dare un po’ di respiro sui ritmi di lavoro, senza determinare nuovi esuberi.

SCARICA QUESTO PDF SE SEI INTERESSATO/A AD APPROFONDIRE LA TEMATICA

Come si applica la tematica nei settori dei trasporti?

Il problema della fatica fisica e dei disturbi muscolo-scheletrici dovuti a sollevamento, carico, scarico e traino di carichi e a posture statiche o scorrette è trasversale a tutti i settori dei trasporti e a diverse mansioni e professionalità, sia manuali che di ufficio. Sotto ne vediamo solo alcuni, ma se non ti ci riconosci ricorda che le indicazioni generali valgono anche per te!

Scarica qui l’approfondimento sul tema nel TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

Scarica qui l’approfondimento sul tema nei PORTI

Scarica qui l’approfondimento sul tema nel TRASPORTO AEREO

Scarica qui l’approfondimento sul tema nel TRASPORTO FERROVIARIO

Cosa puoi fare?

Ti senti fisicamente stanco a fine giornata? Hai dolori che pensi possano essere riconducibili al lavoro o segnali di allarme in questo senso?

  1. non chiedere al tuo corpo una fatica eccessiva, che non può sostenere! Magari può sembrarti di farcela, ma tra una settimana, un mese, un anno, inizierai a sentirne i sintomi! Fermati prima! Non farcela è ok, rifiutarsi di andare oltre il proprio limite è legittimo!
  2. pretendi che ti vengano forniti mezzi, strumentazione e tecnologie all’avanguardia, che possano alleviare la fatica fisica del tuo lavoro!
  3. pretendi di non essere (o rifiuta di essere) adibito ad una mansione ripetitiva o statica per tutto il tempo, di ruotare in altre mansioni e di fare le pause necessarie per il recupero!
  4. puoi conoscere il peso del carico che devi sollevare? Se no, chiedi alla tua azienda che inserisca dei sistemi di misurazione ed etichette così potrai ponderare a priori lo sforzo necessario e ridurre il rischio di strappo muscolare!
  5. denuncia la malattia professionale! Rivolgiti alla sede Inca del tuo territorio per ricevere supporto. Se hai paura di perdere il posto di lavoro, parte della retribuzione o la tua professionalità, clicca qui e scopri come essere tutelato/a!
  6. con alcuni di questi lavori puoi avere accesso a benefici previdenziali per lavoro usurante o gravoso: controlla la lista ufficiale e i benefici che ne conseguono (qui per gli usuranti, qui per i gravosi) e chiedi supporto all’Inca più vicino per accedervi!